30 aprile 2008

Esperimenti...il fagiano alla cacciatora

Bhè allora diciamo che ho iniziato a gurdare nel blog non tanto per leggere la vita degli altri (oddio si impara anche da quello ma non era tra le mie priorità) quanto piuttosto per cercare, condividere e imparare nuove ricette...la passione per cucina si è radicalizzata quando mi sono resa conto che tanto:
1)non sarei mai diventata una buona donna di casa nel senso di pulire, stirare, rammendare, gestione in generale in cui devo ammetter pecco in maniera incredibile
2)mia suocera è veramente brava in cucina e io non volevo essere da meno
3)in famiglia siamo diventati in 4 e mi sono ritrovata a scandire le mie giornate tra pranzo e cene varie...e quindi...
Devo dire che cucinare mi diverte...vorrei avere più tempo per farlo e soprattutto vorrei essere magrissima come un tempo per poter mangiare di tutto senza sensi di colpa..
ma comunque amo cucinare soprattutto pesce, la pasta il risotto (anche se non so perchè ma lo brucio quasi sempre)...la carne poca e anche i dolci..e poi mi è venuta una insana voglia di fare il pane ma ciò richiede tempo e non l'ho ancora provato. Mi piacciano gli stuzzichini, mi diverto con la pasta sfoglia e fillo, adoro fare piatti delle altre cucine basta che non sinao troppo piccanti o agliati
Va bbè fra qualche vita potrò dedicarmi ai miei passatempi per il momneto mi accontento oltre che di far sopravvivere i miei tre uomini di provare ricette più o meno semplici e veloci...nell'attesa anche di cambiare case (la prossima voglio non solo una cucina abitabile ma GRANDE) e che i pupattoli mangino fuori regolarmente (dovrò apsettare per questo almeno 15 anni...)
... comunque l'esperimento che vorrei raccontare è il fagiano alla cacciatora..lo so che ho appena detto che la carne e soprattutto la cacciagione la cucino poco perchè non mi piace tanto la prima per niente la seconda ...ma sono stata omaggiata di questo pennuto da mia suocera e poichè mio marito ama la cacciagione e volevo cimentarmi ,l'ho fatto... di seguito la ricetta adatta a chi come non ha molta dimistichezza...il risultato a detta dei miei commensali (ho invitato anche i miei cognati con rispettive...) è stato ottimo anche perchè la carne è rimasta molto morbida e saporita...sconsigliato a chi ha iniziato la dieta...
AHHH dimenticavo... io non l'ho manco assaggiato!!!!:-)
Ingredienti:
un fagiano (il mio era già pronto all'uso ossia spennato e pulito)
prosciutto crudo (2hg crica)
pancetta (1Hg e 1/2 circa)
salvia
burro

Lavare per benino il fagiano e asciugarlo.
Massaggiare il faginao con sale e pepe per bene
Preparare un trito di pancetta, prosciutto crudo (lasciare qualche fetta almeno 4 direi) e salvia. Riempirlo con il ripieno, fasciarlo con le fette di prosciutto crudo e legarlo con lo spago da cucina. Metetrlo in una pirofila imburrata e aggiugere un bel èpò di burro anche sopra ex pennuto.
Mettere nel forno già caldo e far cuocere per circa 1 ora a 180 gradi. Durante la cottura bagnarlo ogni tanto con il suo sughetto.
tagliarlo a parti e servirlo caldo...
Come contorno ho fatto una bella insalata di songino con pomodori e noci.
Purtoppo non ho fatto nessuna foto..si vede che sono solo agli inizi!!!

28 aprile 2008

Trasferta

treno per milano. Era da un po' che non lo prendevo ma non è cambiato nulla se non forse un maggiore utilizzo della tecnologia, alcuni non hanno nemmeno il biglietto dicono il codice di prenotazione al controllore che smarca il tutto dal suo palmarino..e poi che bei televisori hanno messo in stazione anche se l'effetto tra l'ultra moderno degli schermi piatti, le parenti consunte e i pavimenti strasporchi fa un po' decadente...)...prima viaggiavo molto e non era neppure tanto male. Mi ricordo i primi anni quando in praticaalmeno una volta alla settimana ero a roma o a milano.Un'altra delle mie vite.Milano non mi ha mai appassionato forse anche perchè i nostri uffici sono in posti balordi, freddi e di periferia e quindi c'è ben poco da vedere ed il clima è veramnete schifoso(mi ricordo di un giugno in cui sono stata costretta a dormire lì perchè avevo uin riunione presto e uscendo dall'hotel di fronte all'ufficio sono stata invasa da un miliardo di moscerrini che mi sono appiccicati addosso...che schifo)non l'ho mai vissuta con piacere...forse solo quando sono andata a fare dei corsi che poi magari dormivo nel cuore della city e allora riuscivo a vderela di più... e poi i genovesi si sà amono poco m ilano e soprattutto i milanesi causa loro invasioni di massa estive in riviera non so..comuqnue milano non mi ha mai attratto più di tanto se non appunto per fare un po' di shopping e non ho trovato mai nemmeno persione particolarmente interessanti e simpaticheroma invece lo dico sempre ci ho lasciato il cuore, i cornetti caldi gli gnocchi al pomodoro (tanto per non smentirmi le prime cose che mi vengono in mente sono culinarie) il ristorante vicino ai fori, alfredo (signore di una certa età e gestore affabile) che mi chiamava principessa io sempre sola a cenare, se mi ricordavo con un libro sennò a guardarmi intorno con un po' di imbarazzo... e poi la gente a me i romani piacciano o meglio, per non generalizzare, le persone che ho conosciuto a roma sono calde gentili aperte...c'è stato un momento quando in preda al delirio di pseudo carriera, volevo seguire il mio primo capo che aveva lasciato l'azienda dove ancora sono relegata, devo dire che ci ho pensato a trasferirmi ma poi la paura di lasciare tutto, soprattutto la vita insieme a quello che sarebbe diventato mio marito, mi ha bloccato..ogni tanto ci penso a come sarebbe stata la mia vita, magari adesso guadegnerei di più, vivrei ancora storie non avrei i miei pupattoli.Non so. Ma un latente rimpianto, non forte nè struggente, intendiamoci, mi prende ma poi devo direla verità mi passa molto presto.Prima ho dovuto abbandonare gli interessi adolescenziali per poter crescere e non soffocare nei ricordi, poi tra far "carriera" (è una parola grossa ma diciamo così) e la famiglia...tutti percosi più o meno standard tutti bivii quasi obbligati della vita.
Le persone in prima classe sono sempre le stesse, giacca e cravatte per gli uomini, chi legge il giornale chi lavorora alcomputer chi legge plichi preparati da solerti segretarie. Per fortuna ci sono gli scompartimneto open space, e non quei buggigattoli a sei posti soffocanti che mi ricordano i lunghi viaggi delle vacanze al sudIl paesaggio non mi porta a nessuna concanetazione, tutto piatto tutto consueto, tutto abbastanza anonimo.

23 aprile 2008

Bufaletta

Ieri mia madre, non so bene per quale motivo visto che non abito più in casa con lei da circa 7 anni ormai, ha deciso di portarmi alcune cose che erano ancora parcheggiate da lei... a parte il menù della comunione (ma ci vuole proprio lei a corservare stè cose) e una il diploma di maturità che non mi hanno suscitato alcuna emozione, ho provato però un tuffo al cuore guardando la mia tesi di laurea (soprattutto la dedica) e le foto che mi hanno scattato quel giorno...una vita fa ormai...
Magra (dio quanto mi pesa il mio apsetto fisico adesso!!!) con un tubino in cui non mi entrerebbe neppure una gamba, scarpette nere carinissime (ma che fine hanno fatto?) abbronzata, capello biondo lungo liscio(???) ...mha un'altra persona...circondata da persona metà delle quali (diciamo quasi tutte parenti esclusi) non mi ricordavo neppure di conoscere, sguardo contento di chi ce l'ha fatta, mazzo di fiori in mano...avevo rimosso se qualcuno mi avesse chiesto qualcosa di quel giorno forse gli avrei raccontato che era ottobre, che ero andata all'università con il mio vespino 50 (che delizia!!!) che dopo mi ero ubriacata con del negroni (non l'ho più bevuto) e che poi ero andata a casa del mio futuro marito che non si era neppure degnato di partecipare all'evento (certi segni si devono interpretare per tempo...) ed ero stata malissimo.
Che buffa che è la memoria adesso che ci penso mi ricordo di molte più cose di quante avrei immaginato.
Ne venivo da un anno veramente SCHIFOSO, credo di non essere maia stata peggio in vita mia, mollata da quello che credevo l'amore della mia vita, mezza anoressica, con sempre una sigaretta in mano, depressa all'invero simile...
La mia tesi l'ho dedicata alla BUFALETTA...ero io, o meglio era la grande "bufala", la fregatura che avevo preso la più grande bastonata che mi potessero dare. Non ne ho più voluto parlare. Per un po' di tempo ci ho ancora pensato. Ma sono cambiata ho smesso di illudermi, di pensare ai film alla musica, ho trovato lavoro mi sono rimessa con mio marito,ho fatto una vita "da grande" ma quando ci penso un po' di dolore latente riaffiora. Forse è solo un senso di amarezza, un colpo di spugna troppo vigoroso che mi ha portato a cancellare tutto anche quanto di buono c'era in me, quegli interessi che adesso mi auguro di riappropriarmi.
Il giorno in cui ho discusso la mia tesi visto con il segno di poi è stato un vero e proprio spartiacque...e ritrovarsi è una strada in salita

22 aprile 2008

Rassegnazione...

Stanotte non è stata una notte propriamente no ....ma nemmeno del tutto si...insomma non ho dormito di filato almeno sei ore (e purtroppo mi stupisco quando ciò avviene, ormai) e una interruzione c'è stata anche se non lunghissima...
Il copione è più o meno sempre lo stesso, un pianto da una delle altre camere (ora essendo mezza addormentata ci metto sempre un frazione di secondo in più a capire chi urla se il piccoletto o o il grandetto) ....il marito che bonficchiando dice ma che cavolo ha??? (quindi lui ha già capito chi è...) e per fortuna si alza prima lui e va a vedere se riesce a "risolvere" la situazione il più velocemente possibile...ma no continua a d urlare (è il piccoletto) e allora? Mi alzo, di mala voglia ma mi alzo (non posso fare finta di niente...)perchè le braccia della mamma sono pur sempre le braccia della mamma e magari si quieta..
E mentre cercavo di consolarlo e di capire che cosa potesse avere (un dente? la pancia? paura di stare da solo?pannolino messo male?), stavo lì, tenendolo in braccio e cammnando un pochino (e ormai abbiamo superato i 10KG...) per tranquillizzarlo, dandogli anche un po' d'acqua (magari ha sete) e poi metterlo giù nel lettino e facendolo rimbalzare con un pochino di energia non troppa sennò si spaventa...
insomma mentre me ne stavo lì con gli occhi che cercavano di stare aperti la voglia di dormire la testa intorpidita, pensavo che la maternità ti fa acquisire una sorta di rassegnazione incredibile...
mai mi sarei vista alle tre di notte a cercare di CONSOLARE un pupattolo quando invece hai solo voglia di dormire e vorresti che qualcuno consolasse te o meglio vorresti che nessuno ti scocciasse (e che cavolo è notte!!!!), e poi sai che l'indomani mattina alle sette devi essere OPERATIVA perchè è SOLO martedì (ma ahimè anche se fosse domenica i tuoi bimbi non l'hanno ancora capito) e in più sorridi pensando che l'altro, il grandetto, l'ometto di casa, che sentendosi un novello brontolo, mammolo o non so quale dei sette nani, e con un uso molto appropriato della parola, ha deciso di diventare una sveglia vivente e ti urla "EOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO andiamo a lavorare"...e insomma che si fa?
Ci si RASSEGNA.
Si cerca di fare addormatare con calma il più piccolo, lo si consola, non si perde la pazienza che tanto è controproducente, e si aspetta che i pianti passano, che la sveglia sia meno traumatica, che le notte filino lisce..., consapevole (?)che prima o poi passa......già prima o poi.

21 aprile 2008

mi presento...


non so quale malsana (o sana) aspirazione mi ha portato a creare uno spazio tutto mio...da sempre ho avuto il pallino per la scrittura ma come tante altre mille cose della mia vita non l'ho mai del tutto approfondito...
tante volte sopratutto negli ultimi anni quando la maternità mi ha costretto a stare più tempo con me stessa, a fare una continua autocritica, a non pensare ai cocci che si sono rotti ma solo a quello che di positivo potevo raccimolare in me, ho immaginato l'incipit di un racconto di un romanzo qualcosa da raccontare ma poi...mi dicevo e allora? perchè? forse il blog è un giusto compromesso posso raccontare il mio work in progress senza fissare l'attimo...come una fotografia sterile...

vorrei capire a che punto sono, come lo sono diventata, cosa ho dimenticato e che cosa magari riesco a recuperare di quello che ero...di tutte quelle cose che mi passavano per la testa quando ancora potevo dormire la mattina o passare le domeniche a leggere libri o a guardare videocassette con il mio vecchio registratore..Oppure ricordarmi di quei sabati pomeriggi, quando verso sera, magari sull'autobus mentre tornavo a casa, mi prendeva una specie di ansia di perdere tempo, di non cogliere l'attimo...ansia che purtroppo non mi abbandona neppure adesso che tanti anni sono passati e che ho conisciuto un po' di serenità...


ma con calma...avevo detto che mi sarei presentata e invece ho fatto subito retrospezione...


vivo il mio terzo decennio in compagnia di un marito un po' ingombrante (non fisicamente...), due fantastici pupattoli, una madre altalenante ossessivo paranoica (chissà cosa mi lascerà come eredità biologica...), un padre grande conoscitore della tivvù...una suocera scontrosa e perfetta, varie cognate, cognati nipoti amici cugini più o meno cari e più o meno simpatici..dimenticavo la mia ninin la mia nonna...


tra un figlio e l'altro, tra una litigata e l'altra con mio marito, tra il lavoro sempre più inutile ecc..insomma mi piace la cucina...sia fare, sia mangiare sia anche leggere di cucina...poi mi piace leggere di tutto un po', in questo momento soprattutto gialli svedesi o nordici, guardare e scattare foto, mi piacciano i fiori in casa., i film rigorosamente d'amore, musica poca...e poi...bho adesso non mi viene in mente altro