Stanotte non è stata una notte propriamente no ....ma nemmeno del tutto si...insomma non ho dormito di filato almeno sei ore (e purtroppo mi stupisco quando ciò avviene, ormai) e una interruzione c'è stata anche se non lunghissima...
Il copione è più o meno sempre lo stesso, un pianto da una delle altre camere (ora essendo mezza addormentata ci metto sempre un frazione di secondo in più a capire chi urla se il piccoletto o o il grandetto) ....il marito che bonficchiando dice ma che cavolo ha??? (quindi lui ha già capito chi è...) e per fortuna si alza prima lui e va a vedere se riesce a "risolvere" la situazione il più velocemente possibile...ma no continua a d urlare (è il piccoletto) e allora? Mi alzo, di mala voglia ma mi alzo (non posso fare finta di niente...)perchè le braccia della mamma sono pur sempre le braccia della mamma e magari si quieta..
E mentre cercavo di consolarlo e di capire che cosa potesse avere (un dente? la pancia? paura di stare da solo?pannolino messo male?), stavo lì, tenendolo in braccio e cammnando un pochino (e ormai abbiamo superato i 10KG...) per tranquillizzarlo, dandogli anche un po' d'acqua (magari ha sete) e poi metterlo giù nel lettino e facendolo rimbalzare con un pochino di energia non troppa sennò si spaventa...
insomma mentre me ne stavo lì con gli occhi che cercavano di stare aperti la voglia di dormire la testa intorpidita, pensavo che la maternità ti fa acquisire una sorta di rassegnazione incredibile...
mai mi sarei vista alle tre di notte a cercare di CONSOLARE un pupattolo quando invece hai solo voglia di dormire e vorresti che qualcuno consolasse te o meglio vorresti che nessuno ti scocciasse (e che cavolo è notte!!!!), e poi sai che l'indomani mattina alle sette devi essere OPERATIVA perchè è SOLO martedì (ma ahimè anche se fosse domenica i tuoi bimbi non l'hanno ancora capito) e in più sorridi pensando che l'altro, il grandetto, l'ometto di casa, che sentendosi un novello brontolo, mammolo o non so quale dei sette nani, e con un uso molto appropriato della parola, ha deciso di diventare una sveglia vivente e ti urla "EOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO andiamo a lavorare"...e insomma che si fa?
Ci si RASSEGNA.
Si cerca di fare addormatare con calma il più piccolo, lo si consola, non si perde la pazienza che tanto è controproducente, e si aspetta che i pianti passano, che la sveglia sia meno traumatica, che le notte filino lisce..., consapevole (?)che prima o poi passa......già prima o poi.
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