Serata un po' anonima e nervosetta...ennesimo bicchiere rotto, pesantezza nelle parole.
Avrei voglia di uscire: inzio a sentire l'aria tiepida genovese, le giornate che si allungano, le rondini che giocano e stare a casa mi pesa
Tante cose da fare, vuoti da gestire e da capire, consapevolezza di un panta rei continuo.
Settimana milanocentrica mio malgrado: camere di albergo tutte uguali, notti difficili troppo lunghe e dilatate, uffici acquario, apnea lavorativa. Sento odori estranei facce anonime luce che non mi appartiene. Punti di riferimento sfuocati, di nuovo Plath di nuovo il cuore che batte e poi cessa di colpo...senza un perchè. Eppure si vive lo stesso.Eppure si va avanti nonstante tutto.Il cuore sa cicrattizzarsi...
Lettura di aprile: Mancarsi di De Silva
Lettura di maggio: Non avevamo capito niente di De Silva
E sto cmq sempre bene
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento